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L’Italia è a rischio sismico. Lo dimostrano i 2000 terremoti che si registrano ogni anno sul nostro territorio e lo confermano le nuove mappature sismiche che includono tutta la Penisola nelle aree a rischio. Dati significativi per la gestione del costruito e per la sicurezza delle persone, considerando che ogni scossa sollecita il nostro patrimonio edile.

Quando l’azione di un sisma investe un edificio, tutte le componenti ne risentono. Dal punto di vista strutturale, le vibrazioni partono dalle fondazioni e si trasmettono sino alla copertura attraverso i pilastri e le murature verticali, che, a loro volta, trasferiscono le sollecitazioni alle strutture orizzontali.

Ma anche le componenti non strutturali possono essere compromesse durante un sisma: controsoffitti, soffitti o rivestimenti di facciata, sollecitati da vibrazioni, possono determinare situazioni di pericolo o compromettere la funzionalità dell’edificio.

Come rendere meno vulnerabile un edificio ?

È fondamentale prevedere tutti gli effetti che un terremoto potrebbe avere sull’edificio, sia sugli elementi strutturali che non strutturali. Per fare questo possono essere intraprese due strade diverse.

La strada della sicurezza

La prima è quella di rilevare e disinnescare le vulnerabilità che compromettono la sicurezza. Per vulnerabilità si intende qualsiasi difetto o degrado che oltre a ridurre la durabilità della struttura costituisce un punto debole nell’insieme strutturale e non strutturale dell’edificio. Questo approccio consente l’esecuzione di interventi circoscritti e mirati a disinnescare nel breve periodo situazioni di pericolo.

In molti casi, soprattutto nei territori soggetti ad accelerazioni sismiche di modesta entità, zone 3 e 4 della mappatura sismica nazionale, le scosse sismiche che investono gli edifici non ne pregiudicano la stabilità globale, ma mettono in crisi vulnerabilità latenti o localizzate.

La strada della conoscenza

La strada alternativa è quella di migliorare il livello di conoscenza dell’edificio dal punto di vista prevalentemente strutturale al fine di eseguire un miglioramento o un adeguamento sismico conforme alla normativa. Le NTC in questo caso forniscono indicazioni precise riguardo ai Livelli di conoscenza da raggiungere (LC1, LC2 o LC3) per l’impostazione del fattore di confidenza del progetto. Attraverso un rilievo strutturale approfondito e indagini sui materiali è possibile ricostruire il modello tridimensionale e verificare il comportamento strutturale sotto l’azione dei carichi statici e sismici realmente presenti.

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