PALESTRA DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI BOSCO

La Palestra della scuola San Giovanni Bosco-Benedetto XIII rappresenta un luogo molto importante per il paese di Poggiorsini che va oltre la semplice palestra scolastica: è infatti l’unico campo sportivo coperto all’interno del paese e assolve inoltre la funzione di “teatro” e di luogo per ospitare eventi socioculturali.

La progettazione architettonica dell’intervento ha avuto il duplice scopo di dare identità all’edificio e di far sì che il suo involucro esterno si faccia interprete di un concetto di rinnovamento, sostenibilità e rinascita in funzione anche della zona C di espansione con cui la palestra è posto in adiacenza, zona che andrà a costituire il nuovo abitato di ‘’Poggiorsini’’.

Il nuovo volto della palestra da un lato è andato ad armonizzarsi con l’architettura degli edifici circostanti riproponendone alcuni temi, mentre dall’altro ha creato volutamente un distacco dagli aspetti architettonici del luogo proponendosi come una sorta di elemento architettonico di eccezione, immediatamente riconoscibile. Il progetto architettonico sviluppato coerentemente con quello strutturale e impiantistico ha previsto una modernizzazione della facciata dove un rivestimento a cappotto è stato alternato con un sistema a facciata ventilata e cornici aggettanti in acciaio.

Dal punto di vista strutturale dopo un’attenta valutazione dello stato dei luoghi e la realizzazione di una campagna di indagini si è giunti alla conclusione che l’edificio, seppur carente dal punto di vista sismico, offriva anche alcune potenzialità che ne avrebbero reso poco conveniente la demolizione e ricostruzione. La struttura a telaio adeguatamente rinforzata, mediante calastrellature metalliche, è diventata particolarmente performante ed è stato possibile conservare il particolare sistema di fondazioni molto profonde e asimmetriche, atte ad assecondare la particolare orografia del luogo.

Tra gli elementi di vulnerabilità, il principale era costituito dal tetto in copponi C.A.P. che oltre a non garantire un adeguato comportamento strutturale presentava una conformazione a elementi giuntati che favoriva le classiche infiltrazioni tipiche dei capannoni industriali, necessitando quindi di una manutenzione costante. La copertura in coppi è stata dunque sostituita da un tetto ligneo mono-falda che è stato completato con pannelli in legno lamellare, i quali hanno consentito di mantenere un interasse importante tra le travi principali in modo da avere una struttura che risultasse esteticamente pulita e leggera e atta ad alloggiare più facilmente il volume tecnico controsoffittato dove son ostate alloggiate le due unità interne dell’impianto a pompa di calore aria-aria.

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